Perché i lettori preferiscono ancora le riviste cartacee e come i marchi possono trarne vantaggio

La preferenza per le riviste cartacee rimane alta tra i consumatori, come dimostrano due recenti rapporti. Un sondaggio condotto dalla società di ricerche di mercato YouGov lo scorso autunno ha rivelato che il 58% dei lettori nel Regno Unito e il 47% negli Stati Uniti traggono "più piacere" dalla lettura di riviste cartacee rispetto a quelle in formato digitale.

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Gli annunci sulle riviste cartacee sono efficaci, anche tra i più giovani

Nel frattempo, il Magazine Media Factbook 2022, pubblicato negli Stati Uniti dalla News/Media Alliance, ha rilevato che anche le fasce demografiche più giovani, cresciute nell'era digitale, amano passare il tempo con le riviste: Il 58% dei 18-34enni intervistati negli Stati Uniti ha dichiarato di apprezzare l'esperienza delle riviste cartacee.

Il Factbook ha anche rilevato che il 57% degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 49 anni ritiene che le pubblicità nelle riviste si integrino bene con i contenuti, più che in altri media. E oltre il 90% della fascia d'età 18-34 anni ha intrapreso un'azione dopo aver visto un annuncio pubblicitario sia su una rivista che sul suo sito web.

Questo entusiasmo per la stampa ha implicazioni per i marchi. "Le riviste offrono un ambiente ideale per la pubblicità che ispira l'azione", afferma il presidente e amministratore delegato di Alliance, David Chavern.

"Le riviste sono fonti affidabili di informazioni che i lettori desiderano e di cui hanno bisogno, con pubblicità ponderate, pertinenti e interessanti che fanno sentire i lettori ascoltati e compresi. Questo si traduce in un aumento delle vendite e in un maggiore ritorno sugli investimenti per i marketer".

David Chavern, il presidente e amministratore delegato di Alliance

Le riviste cartacee sono affidabili in tempi di fake news

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Il rapporto dell'Alliance ha rilevato che uno dei motivi per cui i lettori apprezzano così tanto le riviste è che pensano che ci si possa fidare di loro, come confermano altre ricerche. Con la diffusione delle fake news (uno studio di Statista ha rilevato che oltre il 70% degli abbonati a riviste cartacee diffida dei crescenti livelli di fake news) e il crollo della fiducia nei social media (misurata in un sondaggio globale di Edelman come in calo dal 43% al 35% tra il 2019 e il 2021), le persone si rivolgono a forme di media tradizionali.

Uno studio dell'Università Johannes Gutenberg in Germania ha rilevato che il 56% dei lettori considera affidabili i quotidiani nazionali e il 63% quelli regionali. Lo stesso vale per la pubblicità su carta stampata: Il 42% degli intervistati in un sondaggio condotto nel Regno Unito nel 2022 ritiene che gli annunci pubblicitari su carta stampata siano "in qualche modo" o "molto" affidabili. Questo dato si confronta con il 29% degli annunci sui motori di ricerca e con un misero 18% degli annunci sui siti web.

 

I lettori apprezzano il tempo trascorso senza fissare gli schermi

I consumatori si rivolgono alla carta stampata anche per aiutare a ridurre il disordine digitale nelle loro vite. Secondo uno studio del 2022, gli adulti del Regno Unito passano in media 34 anni della loro vita a fissare gli schermi, quindi non c'è da stupirsi che le persone vogliano staccare la spina dalle comunicazioni digitali. Joe Pulizzi, fondatore del Content Marketing Institute, indica una tendenza verso quella che chiama "tecnologia a spalla", in cui le persone amano avere tra le mani un oggetto "analogico", come una rivista, con cui possono interagire.

Una ricerca aggiornata di Keypoint Intelligence mostra che i consumatori di tutte le età (anche i Gen Z, nativi digitali) sono più propensi a interagire con una comunicazione stampata rispetto a una digitale. Non c'è da stupirsi che l'Harvard Business Review, in un articolo in cui si parla di un ritorno alla pubblicità tradizionale, ritenga che "sia semplicemente un buon senso economico riequilibrare la spesa allontanandola dal disordine digitale".

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