Perché la pubblicità per corrispondenza sta dichiarando la sua impronta di carbonio

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Nel Regno Unito è stato lanciato uno strumento unico nel suo genere in grado di analizzare in modo approfondito l'impatto ambientale della corrispondenza postale in ogni fase del suo ciclo di vita, dall'origine del legno alla progettazione e alla produzione, fino alla consegna e al riciclo. Lo strumento di valutazione del ciclo di vita (LCA) è stato sviluppato da Marketreach, la divisione marketing di Royal Mail, per mostrare ai brand owner il ruolo della posta commerciale nell'economia circolare e per consentire loro di prendere decisioni informate.

"Il nostro obiettivo è semplice", ha dichiarato Philip Ricketts, direttore commerciale di Marketreach. "Desideriamo che chi utilizza la posta sia in grado di fare scelte e prendere decisioni informate quindi, per aiutarli, abbiamo sviluppato una serie di risorse con il supporto dell'industria della stampa, tra cui una guida alle migliori pratiche e il nostro nuovo strumento LCA".

 

Una valutazione dell'impronta di carbonio basata sulla ricerca

Lo strumento calcola l'impatto sulle emissioni di carbonio di 10 formati di posta commerciale più comunemente utilizzati e, come riferimento, confronta i risultati con l'impatto sulle emissioni di carbonio di oggetti di uso quotidiano. Lo strumento è stato sviluppato sulla base di una ricerca condotta dai consulenti ambientali canadesi WSP che hanno esaminato diversi tipi di posta. A ciascun tipo è stato attribuito un valore per il peso delle emissioni di gas a effetto serra, abbreviato in gCO2e.

Non sorprende che il rapporto abbia rilevato che le dimensioni e il peso di un prodotto postale hanno un impatto diretto sulle emissioni di anidride carbonica: un catalogo produce più di 10 volte le gCO2e di una cartolina (43,61 contro 445,29). Il fattore che contribuisce maggiormente alle emissioni di gCO2e dipende dal singolo prodotto. Per i formati più piccoli, la stampa e la consegna sono stati i fattori più significativi nella produzione di emissioni di carbonio, mentre i formati più grandi hanno avuto un impatto maggiore attraverso l'impiego di materie prime e inchiostro.

Grazie alla ricerca del WSP e a i dati per lo strumento LCA online, gli operatori del settore possono, ad esempio, confrontare le emissioni di carbonio di un volantino con quelle di una lettera C5. Allo stesso tempo, le emissioni di ogni formato vengono confrontate con quelle di un oggetto di uso quotidiano: una lettera A4, ad esempio, ha un impatto di carbonio inferiore a quello di un bicchiere di vino da 150 ml, mentre l'impronta di carbonio di una rivista è paragonabile a quella di un singolo pomodoro.

Vale anche la pena di considerare l'impronta di carbonio di altri oggetti di uso quotidiano destinati al marketing elettronico. Ad esempio, secondo CO2Everything (che ha fornito i dati per il confronto delle emissioni di Marketreach), l'impatto di carbonio di un iPhone supera di oltre 150 volte quello di un catalogo A4. Inoltre, ogni anno vengono prodotti circa 40 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici a livello globale e, sebbene una parte sia riciclabile, la maggior parte (l'85%) viene inviata alle discariche e agli inceneritori.

 

Altri percorsi per migliorare la sostenibilità

l sito web di Marketreach contiene anche consigli per assicurare che i vostri invii siano il più possibile sostenibili (ad esempio, verificare che la carta provenga da foreste certificate e considerare i formati). Si parla anche delle emissioni di carbonio nel ciclo postale, sotto forma di inchiostri, materiali e consegna, e sui modi in cui possono essere mitigate.

L'utilizzo di carte più voluminose (per ridurre i costi di trasporto e affrancatura e le emissioni) e la scelta di carte provenienti da cartiere con solide credenziali di sostenibilità [link alla nuova storia di Sappi sulla bioenergia qui] sono altri modi per ridurre al minimo l'impronta di carbonio della posta commerciale; i clienti di Sappi interessati a discutere queste opzioni possono contattare il loro venditore locale.

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